Isola di Filicudi
L'Isola di Filicudi dal 1986 è fornita di energia elettrica mediante un impianto di generazione a gasolio. L'isola e' dotata di una piccola rete stradale, che consente gli spostamenti con veicoli di ogi genere tra i principali centri abitati: Porto, Pecorini mare, Val di Chiesa. Tramonto alla Canna visto da Stimpagnato. Caratteristiche sono le mulattiere, grazie alle quali è possibile raggiugere a piedi qualsiasi localita' godendo da vicino la vera natura dell'isola di Filicudi. Proprio la natura impervia e selvaggia, offre ai turisti spettacoli unici ed indimenticabili.
Assolutamente da non perdere sono le escursioni in barca alla Grotta del Bue Marino ed allo scoglio La Canna, cosi' come di una bellezza eccezionale risultano i tramonti osservati da Stimpagnato.
Una citazione a parte meritano i resti del villaggio preistorico databili tra il 1700 a.c. ed il 1300 a.c., rinvenuti sul promontorio di Capo Graziano, ed il piccolo Museo Eoliano allestito in localita' porto.
1 - L'istituzione della Riserva nell'Isola di Filicudi
La Riserva è stata istituita ed affidata in gestione all'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana con decreto assessoriale n. 485 del 27 luglio 1997.
L'estensione
Superficie complessiva dell' Isola e scogli viciniori: Ha 950; superficie Riserva: Ha 562,50; superficie Preriserva: Ha 73,43. L'isola maggiore e' classificata Riserva Naturale Orientata, gli scogli vicini Riserva Integrale.
Divisione amministrativa
La Riserva ricade in Provincia di Messina, comune di Lipari.
Coordinate geografiche (porto) Latitudine: 38?33'20" ; Longitudine: I 4?34'51''
Riferimento cartogralico Carta l.G.M. scala 1:25.000 foglio 244 III N.O.
Geomorfologia
Complesso vulcanico con caratteristiche cupole di ristagno che all'isola conferiscono una forma varia e irregolare. L'edificio vulcanico piu' antico e piu' esteso e' quello denominato Fossa delle felci (m 744 sm), la vetta pi? alta. Sulla costa occidentale si aprono grotte piu' o meno profonde come quelle di Maccatone, San Bartolomeo, Perciato, Bue Marino (la piu' famosa). Sullo stesso lato si stagliano all'orizzonte gli scogli di Montenassari e la Canna (m71).
Particolarità faunistiche
Si segnala la presenza di endemismi tra Gasteropodi, Collemboli e Blattoidei. Nel vicino isolotto "La Canna" vive una sottospecie endemica di lucertola (Podarcis sicula cucchiarai) e una colonia di Falco eleonorae.
Particolarita' paletnologiche
Sulla penisoletta di Capo Graziano sono state portate alla luce alcune capanne ovali risalenti all' Eta' del bronzo.
2 - Itinerari turistici
1 - Val di Chiesa - Case dello Zucco Grande Distanza: Km 2 circa
Dislivello: m 60
Tempo di percorrenza: 45 minuti
Difficolt?a': nessuna
Poco prima di entrare a Valdichiesa si imbocca ad oriente un sentiero che scende a larghi tornanti. Al bivio che s incontra nei pressi di un rudere si imbocca il ramo di sinistra che a mezza costa porta alle case di Zucco Grande. Il panorama e' mozzafiato: a monte incombe Punta Lazzaro (m 510); a valle, Monte Guardia, il Piano del Porto e Capo Graziano; davanti a noi si stagliano Stromboli, Panarea, Salina, Lipari e Vulcano. Tutto il sentiero si snoda in mezzo ad una lussureggiante vegetazione costituita da Macchia mediterranea.
2 - Val di Chiesa Costa Lazzaro - Ripe Rosse - Val di Chiesa Distanza: Km 3 circa
Dislivello: m 474 (300/774)
Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza
Difficolta': notevoli per le forti pendenze e i percorsi accidentati
Superato Valdichiesa, tra la vecchia discarica e l'acquedotto, si intravede a stento, sulla destra, l'imbocco del sentiero che in forte salita giunge al crinale in prossimit? di Punta Lazzaro (m 510). Si svolta a sinistra e si percorre lo spartiacque fino ad un primo bivio. Da qui, voltando a destra si sale verso Fossa delle Felci (m 774), girando a sinistra si riprende a scendere per le sassose Ripe Rosse. L'itinerario si snoda in mezzo ad una folta vegetazione arbustiva dove fanno spicco l'Erica arborea, il Lentisco, il Corbezzolo, la Ginestra odorosa. Man mano che si sale il panorama si amplia fino ad abbracciare tutta l'isola, la restante parte dell'Arcipelago e la costa siciliana.
Cenni sull'Arcipelago eoliano
La formazione dell'arcipelago e' da attribuire all'attivita' vulcanica iniziata nel Pleistocene. L'isola piu' antica e' Panarea, quelle piu recenti Alicudi, Vulcano, Stromboli. Qui, a partire dal Neolitico medio, nasce e si sviluppa una delle civilta' piu' antiche del mondo, in prevalenza basata sul commercio dell'ossidiana prima, poi dello zolfo, dell'allume e della pomice, quindi dei prodotti della nascente metallurgia e, infine, della ceramica locale e di importazione. Per la loro posizione strategica ne hanno conteso il possesso Greci, Cartaginesi, Romani, Arabi, Normanni, Francesi, Spagnoli, Inglesi. Nel mondo mitologico diventano tappe obbligate di Ulisse e di Enea, regno incontrastato del dio Eolo, dimora privilegiata di Efeso e di Vulcano. In eta' storica conoscono alterne vicende: periodi di grande espansione economica, guerre sanguino se e distruttive, forti incrementi demografici ed esodi di massa. In certi periodi le isole piu' piccole restano completamente disabitate, in altri periodi esse diventano luoghi di esilio politico e di bagni penali. Negli ultimi tempi, l'interesse geo-vulcanologico, archeologico ed paleontologico, la bellezza dei paesaggi, la conservazione dell'ambiente originario e la presenza di ecosistemi di grande pregio; forme architettoniche ed ordinamenti colturali originali; usi e costumi di vita altrove scomparsi hanno fatto delle Eolie, al tempo stesso, un centro scientifico e cultura le di prim'ordine ed un polo turistico a livello nazionale e mondiale. Per la loro eccezionale importanza sotto l'aspetto vulcanologico, sono state recentemente classificate dall'UNESCO patrimonio mondiale.
Flora
Quasi completamente scomparse le antiche Leccete di cui, tuttavia, interessanti esempi si conservano a Vulcano (Ioc. Gelso), Lipari (Pirrera) e Stromboli (Ficogran de), la forma di vegetazione oggi piu' diffusa risulta la Macchia mediterranea costituita in prevalenza da Capperi delle Isole EolieErica arborea, Pistacia lentiscus, Ginestra odorosa (Spartium junceum), Corbezzolo (Arbutus unedo), Cisti (Cistus saIvifolius, C. Monspeliensis, C. Creticus), Cytisus villosus, Citiso di Montpellier (Teline monspessulama), Caprifoglio mediterraneo, Lonicera implexa, Genista tyrrena (endemica). Nelle stazioni più aride prossime alla costa predominano Euphorbia dendroides, Artemisia arborescens, Calicotome villosa, Te' siciliano (Prasium majus), Olea europea ssp oleaster. Ma ? sulle pareti rocciose inaccessibili che si ritrova la flora pi? interessante: Centaurea aeolica (endemica), Daucus foliosus (endemico) Dianthus rupicola, Mattiola incana ssp. rupestris, Lithodora rosmarinifolia, lberis semperfiorens, Seseli bocconei, Scabiosa cretica, Brassica saxicola. Forme di vegetazione minori sono le praterie ad Hyparrhenia hirta e quelle caratterizzate da Senecio bicolor, Helichrisum litoreum, Salsola, Cakile marittima, Kochia saxicola, Limonium minutifolium (zone pianeggianti e litorali sabbiosi). Nelle parti piu' elevate, tra le piante arboree, si possono ancora riscontrare rari esemplari di Castagno, Leccio, Frassino minore.
Fauna
La fauna delle isole eolie non differisce molto da quella siciliana, sebbene abbia perso molte Panorama dalla terrazza di una delle case in affittospecie per effetto della forte pressione antropica. Differenze sensibili si registrano, da un'isola all'altra, a vantaggio delle isole centrali (Lipari, Salina, Vulcano). Pochi i mammiferi segnalati (coniglio selvatico, topolino delle case, ratto nero, topo guercino, ghiro, alcuni pipistrelli)Tra i rettili si contano una tartaruga (Testudo sp) un serpente (Coluber viridifiavus), la lucertola campestre (Podarcis siculo), la lucertola siciliana (Podarcis wagleriana), il geco. Tra gli anfibi e' stato rinvenuto solo il rospo corallino (Bufo viridis). Oltre 200 sono gli uccelli censiti, tra stanziali e di passo, alcuni rari e vulnerabili quali il Falco della regina (Falco Eleonorae), il cavaliere d'italia (Himantopus himantopus) il Nibbio bruno e il Nibbio reale (Milvus migrans e M. milvus), il Lodolaio (Falco subbuteo), il Gracchio corallino (Phyrrhocorax phyrrhocorax), lo Sparviero (Accipiter nisus), lo Svasso maggiore (Podiceps cristatus) e tanti altri ancora. Non mancano poi presenze interessanti tra Molluschi, Crostacei, Aracnidi, Insetti, alcune delle quali addirittura esclusive delle isole Eolie.
Architettura
La casa eoliana e' formata da "cubi" modulari disposti orizzontalmente o verticalmente a seconda delle necessita' familiari. Anteriormente presenta un terrazzo delimitato da colonne quasi cilindriche su cui poggiano travi in legno con pergolato. La vicina cisterna immagazzina l'acqua piovana raccolta attraverso il solaio di copertura.
Clima
Sulle isole Eolie domina il clima mediterraneo temperato. La media delle precipitazioni annue e' di circa 600 mm, con forte siccita' estiva; la temperatura media annua di circa 18 gradi; la media del mese piu' freddo (Gennaio) di circa 12?C., la media del mese piu' caldo (luglio) di circa 26 gradi.
Popolazione delle Isole Eolie
Nell'ultimo secolo la popolazione ha subito una forte contrazione, passando dai 20.000 abitanti circa del 1911 ai 12.000 attuali. In atto Alicudi conta circa 80 residenti, Filicudi 200, Panarea 300, Stromboli 400.
Le attivita' economiche
L'agricoltura e la pesca che un tempo costituivano la base dell'economia risultano oggi notevolmente ridotte. Di contro e' aumentata l'attivita' turistica alimentata da flussi provenienti da ogni parte del mondo.
NOTA
I testi pubblicati sono tratti dalla Guida realizzata con fondi dell'Azienda Regionale Foreste Demaniali a cura dell'Ufficio Speciale Forestale di Messina.